Le api nell'azienda biodinamica
I regni minerale, vegetale, animale e umano hanno ciascuno un ruolo nell’economia della natura e dell’azienda agricola. Il compito fondamentale delle piante è quello di organicare la materia minerale e cioè di trasformare sali minerali ed elementi in materia vivente attraverso il fondamentale processo della fotosintesi clorofilliana. Gli animali dal canto loro hanno il compito di trasportare e mettere in circolo questa materia e lo fanno in modi diversi a seconda delle loro caratteristiche.
Possiamo considerare gli animali in relazione all’azienda biodinamica su tre livelli: gli animali che vivono nel sottosuolo il cui rappresentante principale per l’agricoltore è il lombrico, gli animali domestici che calpestano il suolo tra cui spicca il ruolo dei ruminanti nella trasformazione della sostanza vegetale e gli animali che occupano l’aria come insetti e uccelli. Il giusto equilibrio tra le tipologie di insetti e di uccelli è molto importante perché le coltivazioni siano rigogliose. Spesso sono gli insetti ad essere un problema da gestire per l’agricoltore, ma proprio un’alta biodiversità degli uccelli insettivori è un’ottima soluzione, perché ogni insetto ha il suo predatore o antagonista che lo tiene sotto controllo.
Non tutti gli insetti però sono dannosi, ce ne sono molti di utili come le coccinelle, le lucciole, le osmie e soprattutto le api. Rudolf Steiner, il fondatore dell’agricoltura biodinamica, ha riservato un ciclo di conferenze* molto belle e interessanti che trattano proprio del ruolo delle api sia nell’economia della natura che nei confronti dell’essere umano.
Le api sono particolarmente importanti per l’agricoltura e sono legate all’essere umano da tempo immemore. Non si sa precisamente quando sia nata l’apicoltura, ma ci sono testimonianze che ci portano indietro nel tempo di più di 10000 anni. Le api non solo donano il miele, ma creano anche attraverso il loro volo una rete di protezione particolare sopra i campi che percorrono quotidianamente. Le api tendono a raccogliere il nettare dalle piante più produttive di ogni periodo e solitamente si dedicano ad una specie per volta. Quindi quando c’è la fioritura dell’acacia, ad esempio, le api sono sempre sui fiori di acacia finché non li hanno visitati tutti.
Le api sono particolarmente legate al sole ed all’elemento del Silicio tanto che le loro celle sembrano tanti cristalli di silicio messi insieme, nei fiori e nel nettare troviamo il risultato dell’azione del sole e le api ne sono ghiotte. Quando volano è come se trasportassero con loro tanti piccoli raggi di sole e sono questi che creano sopra l’azienda una rete invisibile che stimola la crescita delle piante. Ci sono specie come la vite che non necessitano dell’ape per l’impollinazione, ma la sola presenza delle api in vigna può stimolare positivamente la salute delle piante. Non è necessario che ci siano alveari in azienda, bastano fioriture a scalare nei sovesci, nelle siepi o negli inerbimenti permanenti tra i filari delle vigne e le api saranno attirate e passeranno volentieri a bottinare, cioè a raccogliere il nettare dei fiori. Molto utili in questo senso sono i corridoi ecologici per le api, costituiti da essenze mellifere poste in sequenza, in modo da creare delle “strade speciali” che permettano alle api di poter trovare sempre dei fiori dove poter raccogliere il nettare.
In agricoltura biodinamica inoltre si usa uno specifico preparato biodinamico a base di silicio per aumentare la capacità della pianta di assimilare la luce del sole. L’uso di questo preparato, che si chiama cornosilice, aiuta anche la vita delle api perché rende l’azienda agricola più adatta a loro. Le api in un’azienda biodinamica portano salute, ma allo stesso tempo la ricevono in un reciproco scambio.
L’agricoltore biodinamico sostiene con il suo lavoro i processi naturali affinché si svolgano nel modo più corretto favorendo la vita del suolo, la salute delle piante e l’attività degli animali tra cui le preziose api.
* O.O. 351 “Le api” Rudolf Steiner / CW 351 “Bees"
di Elena Zaramella